I colori della Caracciolo nel corso del loro progressivo assemblamento percorrono vie interiori tortuose: inverni di neon in cristalli di ghiaccio, stalattiti cobalto, specchi d’acqua indaco in una pennellata di bianco, fibrillazioni fluo che si placano sulla superficie della tela e sbocciano sfumature e toni complementari. E divenuti forma, i colori si adagiano gli uni agli altri, al tepore della luce che li unisce ed offrono al cuore del loro spettatore un nido in cui rifugiarsi. Si schiude al nostro sguardo il nucleo intimo dell’Opera, mentre le effigi plasmate già si librano via come fogli di carta. L’orizzonte è un nido di forme, che si contrae ancora e si staglia al di sopra delle ombre, leggero e ardente.

Nata a Messina, vive e opera a Milano. La passione per la pittura l’ha portata a frequentare la Scuola degli Artefici presso l’Accademia di Brera. Ha seguito corsi di disegno e pittura presso il Gruppo Artistico Mediolanum, ed è stata allieva del Maestro Angelo Gorlini. Un suo quadro è esposto presso il Consolato dell’Ecuador a Milano. Appartiene alle associazioni culturali: Società per le Belle Arti “La Permanente”, "Movimento Spirale di Luce" e il Centro Artistico Culturale Milanese. Ha esposto in diverse mostre, tra le più significative a Milano: Spazio Oberdan, Palazzo Marino, Fabbrica del Vapore, Società Umanitaria, Palazzo Pirelli, Spazio Laboratorio Liceo Statale di Brera. A Venezia nella Sala San Leonardo e a Roma nella Galleria Spazio 40. Nell’ambito dell’Expo 2015, ha partecipato alla 1^Biennale dei Castelli della Gera d’Adda e alla International Contemporary Art a Trezzo sull’Adda.