Malpezzi realizza grandi tele, dove i personaggi iconici vengono scaraventati in primo piano circondati da mille colori, da plastiche, brillantini, cristalli, vetri. Materiali inusuali raccolti ovunque, sapientemente posizionati e incollati con equilibrio, creano stratificazioni sulla superficie della tela dipinta ad acrilico formando fantasmagoriche scene. La complessa tridimensionalità delle opere lascia senza fiato chi le osserva, sia per l'ironica eleganza dei soggetti, sia per la tecnica assolutamente personale. E' il trionfo della Pop Art. Per l'artista il modo semplice eppure geniale si identifica con una parola: colore! Ovvero vivacità cromatica, luminosità, splendore, brillantezza.

Inizia a dipingere sin da piccolo osservando suo padre ceramista e pittore futurista che realizza grandi opere materiche con materiali di riciclo. L' inevitabile imprinting lo porta verso le avanguardie e le sperimentazioni,  e influenzato dalla pop art americana, inglese e dai graffitari lentamente sviluppa uno stile che oggi rimane personalissimo alla ricerca dell’ironia e del divertimento. Frequenta una scuola del Fumetto e le scuole serali, si occupa di grafica editoriale e diventa giornalista e fotografo. Per anni le sue tele rimangono custodite in una grande stanza, quasi ad attendere il giorno giusto, quella maturazione necessaria per essere pronte al pubblico. Dal 2010 inizia a produrre decine di quadri che finalmente vengono offerte al pubblico con alcune mostre di successo a Milano.